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I vantaggi del Rent To Buy


Il RENT TO BUY rappresenta una soluzione con locazione preparatoria all’acquisto. Esso non è uno strumento finanziario ma una modalità di compravendita immobiliare già da molti anni presente nei paesi anglosassoni quali Stati Uniti, Australia, Regno Unito e Irlanda. In queste nazioni, oltre che in Canada e in Spagna, la formula è esplosa a seguito della crisi dei mutui sub-prime, quale soluzione ideale per il mercato immobiliare residenziale. Il RENT TO BUY è un’ottima soluzione per abbattere la soglia di liquidità necessaria per acquistare casa. Nel RENT TO BUY tutti i rapporti giuridici ed economici sono tra acquirente e venditore: come in una normalissima compravendita immobiliare, non vi è l’intervento di nessun terzo soggetto. L’inquilino – futuro proprietario – entra subito nella casa che ha scelto di acquistare, versando al venditore (costruttore o privato che sia), un acconto che solitamente ammonta al 6% del prezzo di compravendita, da intendersi pattuito oggi e bloccato per 3 anni. Durante la fase preparatoria, l’inquilino che diverrà in futuro il proprietario, versa poi mensilmente al venditore un importo equivalente ad un normale affitto, il quale viene però solo per metà considerato canone di locazione a fondo perduto: l’altra metà viene invece “salvata” e va a creare un deposito in conto futuro acquisto che, sommato all’acconto iniziale, porterà l’accantonamento totale, al termine del programma, al 15% del prezzo concordato. Al momento del rogito resterà così da saldare, con un mutuo liberamente scelto dall’acquirente, solamente il restante 85% del prezzo. Perché scegliere il RENT TO BUY Questo programma di pagamento preparatorio all’acquisto, consente di entrare subito nell’abitazione scelta, dapprima in locazione (rent) e successivamente nella piena proprietà (buy), al completamento del processo di acquisto – questo si concluderà entro il periodo concordato (solitamente 3 anni) ad un prezzo pattuito e bloccato oggi. Rinviando il rogito notarile e, di conseguenza, l’accensione del mutuo, si presta a risolvere molte altre problematiche e in particolar modo quella, assai diffusa, di chi per acquistare una nuova casa deve prima venderne un’altra. Acquistando la nuova casa con il RENT TO BUY, la si può abitare da subito, liberando così quella vecchia per venderla senza fretta, al miglior prezzo ottenibile. Non appena effettuato il rogito per la vendita dell’immobile usato si potrà così, con la liquidità ottenuta, provvedere a rogitare il nuovo, accendendo eventualmente un mutuo di importo inferiore, commisurato alle effettive necessità finanziarie del momento. Il RENT TO BUY è, evidentemente, conseguenza della crescente difficoltà di accesso al credito stante la riluttanza degli istituti di credito ad erogare mutui a soggetti con lavori precari; è anche conseguenza della più generalizzata crisi del settore immobiliare (figlia anche dell’abnorme aumento del carico tributario gravante sulle abitazioni). Per questo, gli operatori del settore hanno dovuto, giocoforza, ingegnarsi nell’elaborazione di strumenti contrattuali in grado di conciliare la domanda abitativa (dal lato compratori) e la necessità di alleggerimento dei costi finanziari e manutentivi (dal lato venditori). Inoltre, lo strumento fornisce la possibilità di poter risolvere il problema acquisto casa, anche a chi non possiede liquidità nell’immediato: è così emersa una soluzione geniale per abbattere la soglia di liquidità necessaria per acquistare casa, non più con un costoso e pericoloso mutuo al 100%, ma con una nuova metodologia di compravendita che produce delle leve finanziarie gratuite. Il contratto RENT TO BUY viene trascritto come un contratto preliminare di compravendita (quindi necessitante della forma dell’atto pubblico o scrittura privata autenticata) avvalendosi di un Notaio. La trascrizione è posta a tutela del promissario acquirente, atteso che la trascrizione del contratto prevale sulle successive trascrizioni. La metodologia RENT TO BUY è tranquillamente applicabile a qualsiasi tipologia di immobile: ad uso residenziale, ad uso commerciale, ad uso artigianale/industriale nonché ad uso alberghiero. La formula, inoltre, risulta applicabile non solamente agli immobili ultimati, sia nuovi sia usati, ma anche a quelli in corso di costruzione o da ristrutturare.


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