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Covid-19: Quali strategie applicare dopo la pandemia


La lunga crisi del 2008 e la sua controversa evoluzione, hanno segnato una netta prevalenza dei temi macroeconomici e di finanza pubblica nel dibattito economico, mettendo in luce molte debolezze del sistema Italia.

Con il Covid_19 di nuovo l’economia è divenuto elemento centrale dei mezzi di comunicazione di massa, e di nuovo abbiamo avuto subito chiaro le nostre debolezze e criticità.

Viviamo in un mondo sempre più complesso condizionato da una forte dose di incertezza, non è semplice prendere decisioni in merito alla nostra attività lavorativa, tra l’altro, questa, sempre più complessa.

Il momento è quello giusto, per ripensare ai modelli di business, accettare il cambiamento tecnologico, rinnovare l’organizzazione, ripensare alle strategie, a beneficio di un cambiamento generale nel modo di lavorare e di porsi all’utente finale.

Per ripartire oggi è necessario che manager e imprenditori siano preparati a prendere decisioni strategiche corrette a livello aziendale: in quali business continuare a investire e in quali entrare ex novo, quali business dismettere totalmente o parzialmente, quale modello di gestione di impresa adottare, quale sistema di leadership implementare.

Come prendere, quindi, decisioni migliori? Quale il metodo migliore per farlo?

Spesso, piccoli accorgimenti possono determinare grandi differenze senza richiedere grandi investimenti.

Il riconoscimento del fatto che piccole cose possono fare grandi differenze sta assumendo un peso sempre maggiore nelle discipline sociali e in quelle economiche manageriali.

Va data importanza agli aspetti comportamentali, ossia al modo con cui gli individui prendono decisioni economiche.

Viviamo in un mondo così complesso, che ogni decisione può dipendere da molte cose e influenzarne molte altre.

Perciò è importante chiedersi come prendere giuste decisioni, ossia dobbiamo capire come prevedere le conseguenze delle nostre azioni e come legare le conseguenze alle nostre azioni, ai risultati manageriali che vogliamo ottenere.

Avere un metodo per prendere le decisioni può aiutare a prendere decisioni migliori e a migliorare i risultati aziendali.

E’ importante adottare un approccio scientifico alle decisioni aziendali, ossia, un modo di pensare quello scientifico che aiuta a migliorare le nostre decisioni. Certo, non ci riferiamo all’applicazione aziendale delle scoperte scientifiche, ma a un metodo generale di pensare e indagare i problemi aziendali.

Pensare in maniera scientifica, è una piccola cosa, non richiede grandi investimenti, ma solo piccoli cambiamenti nel modo in cui inquadriamo i problemi, li analizziamo e traiamo le nostre conclusioni, un metodo generale di pensare e indagare i problemi.

Secondo Warren Bennis, uno dei pionieri sullo studio della leadership, questo “atteggiamento” consta di tre elementi fondamentali. Il primo è lo spirito ipotetico, cioè l’idea che è necessario avere rispetto per la probabilità di errore associata alla decisioni e porsi in un ottica di scoperta e di apprendimento. Il secondo è lo spirito sperimentale, cioè la necessità di sottoporre le nostre idee alla prova empirica, e verificare, se ciò che si è pensato e deciso produrrà davvero i risultati desiderati. Il terzo, è lo spirito critico, cioè l’idea che è necessario valutare in modo critico le decisioni, aprendosi alla discussione collettiva e al confronto.

Lungo la stessa linea di ragionamento si colloca la cosiddetta prospettiva strategica del problem solving, secondo cui manager e imprenditori creano valore nella misura in cui risolvono problemi.

Le imprese, infatti, creano già valore anche solo esplicitando e formulando i problemi, perché questo aiuta a risolverli più facilmente. Ragion per cui una delle fasi fondamentali del processo decisionale di imprenditori e manager è proprio quello di identificare, scoprire o addirittura creare problemi la cui risoluzione si traduca in creazione di valore.

Ciò non può avvenire se non attraverso processi di riflessione e modellizzazione della realtà, il pensiero creativo, l’immaginazione di ciò che ancora non esiste, proprio come fanno gli scienziati quando elaborano delle teorie.

L’idea di fondo è che il processo decisionale di imprenditori e manager sia soprattutto un processo sperimentale e che la vera conoscenza di cui sopra (relativamente, per esempio, alle preferenze dei clienti o all’efficacia di una soluzione proposta loro) debba essere conseguita realizzando esperimenti e analizzando dati e informazioni in modo appropriato, proprio come fanno gli scienziati quando testano le loro teorie.


Riferimenti Bibliografici

Antonietti A., C. Valenti (2017). Life Skills. Le abilità che aiutano ad affrontere il quotidiano. Edizioni San paolo srl, Cinisello Balsamo (MI).

Camuffo A., A. Gambardella (2018). Decidere per competere. Egea Spa, Milano.

Corbetta G., P. Morosetti, (2018). Strategie per crescere. Egea spa, Milano.

Damico G., (2011). Piantala di essere te stesso. Liberarsi dai propri limiti ed essere felici. Feltrinelli Editore, Milano.

Nardone G, P. Watzlawick, (1990). L’arte del cambiamento. La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi. Ponte alle Grazie srl, Milano.

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