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NUOVE TECNOLOGIE: CONOSCERLE MEGLIO PER SAPERLE GESTIRE


E’ inutile girarci intorno: senza tecnologia non ci saremmo evoluti e le parole dei sapienti non sarebbero giunte fino a noi.

Se è vero che non tutta la tecnologia viene a nuocerci e demonizzarla non è il miglior atteggiamento da adottare, è altrettanto vero, che questi strumenti debbono essere gestiti con equilibrio, affinchè possano aiutare la nostra quotidianità ed evitare che certi meccanismi possano sfuggire al nostro controllo e prendere il sopravvento sulle nostre vite.

La diffusione dei dispositivi digitali ha indubbiamente migliorato la nostra vita e il nostro modo di lavorare. Ha prodotto importanti cambiamenti nelle abitudini di noi tutti, nel modo di relazionarci e nel modo di comunicare.

La possibilità di accedere a Internet tramite i propri smartphone ha infatti portato le persone a utilizzarli per far fronte ad ogni tipo di necessità: la casa da comprare, la spesa da ordinare, il pagamento da effettuare, il locale da raggiungere e molto altro.

Potremmo dire che usiamo il cellulare sempre di più e sempre meno il PC.

L’evoluzione tecnologica degli ultimi decenni ha portato a pensare che tutto è realizzabile, ciò che anni prima appariva impensabile oggi è realtà concreta. Se un tempo la forza era caratterizzata dalle capacità del corpo e dalla sua resistenza, oggi la forza è data dalle abilità sociali, dalla gestione delle emozioni e dal riuscire a tenere sotto controllo lo stress moderno.

Le nuove tecnologie, indubbiamente ci aiutano e migliorano la nostra quotidianità e la nostra crescita personale ma non potranno mai sostituire la relazione.

Questo ultimo aspetto, a mio avviso, è molto importante. Non sono i dispositivi digitali a rappresentare un problema, quanto le modalità e la frequenza con cui sono usati, che possono essere più o meno funzionali per il nostro benessere e nelle relazioni.

La diffusione degli smartphone e l’avvento dei social media hanno portato le persone a prediligere la comunicazione virtuale e mediata dai dispositivi digitali e a rispondere in modo diverso, rispetto al passato, agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, con un forte impatto sulle relazioni interpersonali.

La presenza dello smartphone rischia di diventare un promemoria costante dell’esistenza dei social network anche in momenti di aggregazione, come aperitivi o cene, per non parlare nelle riunioni di lavoro o quando si è con un cliente.

Le persone coinvolte nella comunicazione distolgono l’attenzione dall’esperienza interpersonale che si sta verificando per concentrarsi su preoccupazioni e informazioni che si trovano al di fuori del loro raggio d’azione.

Il semplice fatto di avere lo smartphone a portata di mano può minare le interazioni sociali.

Il fenomeno di trascurare o snobbare la persona con la quale si è impegnati in una qualsiasi situazione sociale, per guardare, controllare e toccare compulsivamente lo smartphone interferisce con il senso di connessione personale con l’altro, con il sentimento di vicinanza e la qualità della conversazione. Ironicamente, potremmo dire che lo smartphone, nato come strumento di comunicazione capace di mettere in contatto gli essere umani, è diventato una barriera che ostacola le relazioni piuttosto che rafforzarle.

La domanda che mi viene è : “il marketing sta trasformando il modo in cui ci relazioniamo?”

Senza dubbio, per scopi di marketing, i social media stanno cambiando il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, e da questo ne traiamo vantaggi. Ma in ogni caso siamo immersi in un cambiamento di metodi e abitudini di interazioni con le persone.

In tutto questo un ruolo fondamentale è giocato dal contesto all’interno del quale le persone si muovono e interagiscono. Organizzarlo in modo ottimale è utile per ridurre l’impatto che certi comportamenti provochino all’interno delle relazioni.

Pensare di poter fermare il progresso tecnologico sarebbe dannoso, è invece utile e possibile fare buon uso degli strumenti e servizi messi a disposizione per migliorare la qualità della nostra vita.

Essere prigionieri volontari di piattaforme di interazione è limitante perché non si riesce a trasmettere tutti gli elementi di un reale rapporto umano.

Essere consci di questo meccanismo ci aiuta a capire quale è il nostro ruolo all’interno dell’ambiente e del contesto in cui viviamo.

Riferimenti Bibliografici

Prandelli E., G. Verona, (2018), La nuova impresa digitale. Egea S.p.a., Milano.

Riva G., (2014), Nativi Digitali. Crescere e apprendere nel mondo dei nuovi media. Il Mulino, Bologna.


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